di Marco Zonetti
Un film culto degli anni Ottanta interpretato da un trio inedito e formidabile di artisti: Catherine Deneuve, David Bowie e Susan Sarandon. Parliamo di Miriam si sveglia a mezzanotte (The Hunger), uscito esattamente quarant’anni fa, nel 1983, con il debutto alla regia di Tony Scott, fratello del più noto Ridley.
“Horror erotico patinato” come lo definisce Paolo Mereghetti, il film è incentrato sulla storia d’amore fra i vampiri newyorchesi Miriam (Deneuve), una millenaria maga egizia, e John (Bowie), “vampirizzato” dalla donna trecento anni prima. I due bazzicano i locali notturni in cerca di giovani prede con cui alimentare l’eterna giovinezza di Miriam, dalla quale dipende anche quella del suo amante.
Quando di colpo inizia ad avvizzire, John si rivolge alla giovane dottoressa Sarah Roberts (Sarandon), impegnata nella ricerca di una cura che contrasti l’invecchiamento e il cui lavoro ha già destato le attenzioni di Miriam. John, infatti, sta seguendo la triste sorte di tutti gli amanti precedenti della maga, privati di colpo della giovinezza e deperiti fatalmente fino a morire.
Turbata dalle condizioni disperate dell’uomo e insospettita dal suo decadimento accelerato, Sarah va quindi a conoscere Miriam, che la seduce per poi vampirizzarla, scegliendola come sua nuova amante e sostituta di John. Mentre la dottoressa cerca di scendere a patti con la sua nuova natura saffica, soprannaturale e assassina, il millenario regno della maga egizia potrebbe essere giunto al suo epilogo.
