Hayao Miyazaki

Da oggi al cinema, Il ragazzo e l’airone (The Boy and the Heron), l’ultimo capolavoro di Hayao Miyazaki, da quando uscì in Giappone (il 14 luglio 2023) si è presto rivelato un caso di marketing: preceduto semplicemente da un poster – senza trailer né altra promozione pubblicitaria – il film ha incassato in poche settimane l’equivalente di oltre 50 milioni di dollari.

Il poster giapponese de Il ragazzo e l'airone di Hayao Miyazaki
Il poster originale de Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki

Un caso senza precedenti

Se si considera che per promuovere i campioni d’incassi del 2023 – Barbie e Oppenheimer siano stati spesi rispettivamente 150 e 100 milioni di dollari in iniziative di marketing promozionale, e che spesso i costi di promozione di un film possono eguagliare, se non addirittura superare, quelli di produzione, il risultato ottenuto da Il ragazzo e l’airone colpisce soprattutto per la situazione in cui si verifica. Miyazaki, ormai 82enne, aveva infatti annunciato il ritiro dall’attività dieci anni fa, presentando a Venezia Si alza il vento. E nonostante allora avesse chiuso anche lo Studio Ghibli che aveva fondato e reso famoso, il Maestro si è rimesso all’opera in omaggio al nipotino. Sorprende che tutto ciò sia avvenuto in silenzio, e che ad anticipare l’uscita de Il ragazzo e l’airone sia stato un poster. Il successo  dimostra evidentemente quanto la qualità del prodotto che l’autore evoca sia la migliore forma di marketing esistente.

Una scena de Il ragazzo e l'airone di Hayao Miyazaki(©StudioGhibli)
Una scena de Il ragazzo e l’airone (©StudioGhibli)

La trama del film

Di triste attualità, Il ragazzo e l’airone è ambientato durante la Seconda guerra mondiale; si apre con un raid aereo che sveglia bruscamente il giovane protagonista, Mahito Maki. Che una volta preso coscienza che a breve distanza da lui c’è l’ospedale in cui si trova sua madre, corre in suo soccorso ma invano: l’ospedale è ormai in fiamme e la madre soccombe al suo crollo. Per tante notti il ricordo verrà a turbarne i sonni e ad alimentare il rimorso di esserle sopravvissuto: almeno per i quattro anni in cui il giovane intanto cambierà casa e famiglia. Si trasferirà in una casa di campagna a convivere col padre che nel frattempo sposa sua zia.

Una scena de Il ragazzo e l'airone di Hayao Miyazaki (©StudioGhibli)
Una scena de Il ragazzo e l’airone (©StudioGhibli)

Un giorno Mahito nota da una finestra un airone cinerino che sembra volergli comunicare qualcosa. Pur osteggiato dal personale di servizio, il ragazzo segue l’airone che lo conduce a una torre dismessa, nascosta tra gli alberi, in cui entrano insieme. Scoprendo così un mondo parallelo che svela al suo passaggio quanto racchiuda di bene e male, comunque di meraviglioso, con l’airone a fargli da guida alla stregua del Virgilio dantesco: a sua protezione e riscatto da un rimorso mai sopito, grazie allo stupore di quell’esperienza.

In Il ragazzo e l’airone c’è tutto Miyazaki

Il ragazzo e l’airone esprime così tutta la grandezza di Hayao Miyazaki, e tutta la sua poetica fatta di un’infanzia minata dal pericolo, la guerra, la relazione tra la vita e la morte, il rapporto tra bene e male, uomo e natura, la centralità dei valori umani; e infine il tema del volo a rappresentare il potere salvifico dell’immaginazione. In un vortice di elementi narrativi che dà giusta espressione a un’animazione assolutamente originale. Il ragazzo e l’airone è – come scrive Andrea Giordano per Wired – “una lettera appassionata su come dovremmo vivere il cinema e la vita, senza rimpianti e pregiudizi, sempre con lo stupore negli occhi”.

Una scena de Il ragazzo e l'airone di Hayao Miyazaki (©StudioGhibli)
Una scena de Il ragazzo e l’airone (©StudioGhibli)

Liberamente tratto dal romanzo degli anni Trenta E voi come vivrete? di Genzaburo Yoshino, ne Il ragazzo e l’airone per Matteo Persivale del Corriere della sera Hayao Miyazaki “calibra con il bilancino del farmacista fantascienza, l’avventura d’azione, il romanticismo, la commedia, l’horror, la fiaba, il racconto popolare, la saga epica, il thriller e la storia di guerra. E sa alludere alla mitologia, alla religione e alla filosofia con mano sicura e passo leggerissimo … che Miyazaki riesca a fare tutto questo partendo da un genere come i cartoni animati è la prova provata del suo genio”.

Creatore di sogni per almeno due generazioni

Hayao Miyazaki è il regista, sceneggiatore, animatore, fumettista e produttore di anime noto in tutto il mondo per La città incantata (Spirited Away, 2001), film premiato con l’Orso d’oro al Festival di Berlino (2002) e con l’Oscar nel 2003: il primo in assoluto nella storia del cinema assegnato a un film di animazione. Premi conseguiti quando Miyazaki era già noto in Italia per Heidi, il cartone animato al quale collaborò in gioventù. Fama poi confermata dal successo de  Il castello errante di Howl (The Howl’s Moving Castle, 2004) che gli valse un Leone d’oro (2005) con cui raddoppiò il primato dell’Oscar.

Ma Miyazaki è anche il padre di Lupin III: il castello di Cagliostro, Nausicaä della valle del ventoIl mio vicino TotoroPonyo sulla scogliera; e di serie televisive di successo internazionale come Le avventure di Lupin III e Conan il ragazzo del futuro. Tutte opere realizzate in collaborazione col compianto Isao Takahata, suo mentore e socio nello Studio Ghibli che fondarono nel 1985.

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Di Antonio Facchin

Tecnico per la digitalizzazione dell'informazione (Immagini e testo), e per l'eventuale ricorso all'intelligenza artificiale nell'editoria digitale multimediale; di formazione classica con Laurea e Master in Scienze umanistiche (foto ©SimonaFilippini)

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